giovedì 6 febbraio 2014

Nuova impresa

Nei primi nove mesi del 2013 il 34% delle imprese aperte ha un titolare under 35. Eppure mettersi in proprio è tutt’altro che semplice. Qui una piccola guida su quello che c’è da sapere per avviare un’azienda. Come districarsi tra gli adempimenti da compiere e i costi da sostenere.




LA FORMA GIURIDICA - Innanzitutto bisogna scegliere quale forma giuridica adottare. Le imprese si distinguono in società di persone e in società di capitali. Per costituire una S.n.c. (Società in nome collettivo) è necessario un atto scritto registrato presso la Camera di commercio di appartenenza che deve contenere: generalità dei soci, ragione sociale, indicazione dei soci amministratori ai quali spetta la rappresentanza della società, oggetto sociale, indicazione della sede, conferimenti di ciascun socio.



LA COMUNICAZIONE UNICA - Per cominciare è necessaria la Comunicazione Unica per la nascita d’impresa previsto da una legge del 2007 e vale quale assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al registro delle imprese. Essa ha effetto a fini previdenziali, assistenziali, fiscali. L’ufficio del registro delle imprese, contestualmente alla presentazione, rilascia la ricevuta che costituisce il titolo per l’immediato avvio dell’attività imprenditoriale. Le amministrazioni competenti destinatarie della comunicazione sono gli uffici del registro delle imprese delle camere di commercio, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, l’Inail, le commissioni provinciali per l’Artigianato, il ministero del Lavoro.



I DOCUMENTI - Prima di presentare domanda d’iscrizione è necessario avere il contratto con la camera di commercio che consente gratuitamente di accedere al servizio di spedizione delle pratiche telematiche. Il dispositivo per la firma digitale che consente di sottoscrivere digitalmente la modulistica. Obbligatorio per le nuove iscrizioni anche la poste elettronica certificata che consente di ottenere la ricevuta della pratica di comunicazione unica.



LA TIPOLOGIA - La tipologia di attività imprenditoriale, sia sotto forma di impresa individuale che societaria, può essere: libera, soggetta a licenza o autorizzazione oppure vincolata al possesso di requisiti autocertificabili . Per le seconde nell’istanza vanno dichiarati gli estremi del provvedimento autorizzativo rilasciato dall’istituzione competente. Per le attività soggette a vincolo alla richiesta va allegata la documentazione di competenza. Al registro delle imprese artigiane per le attività di installazione impianti e imprese di pulizia; Al registro delle imprese per le attività di agenti affari in mediazione, agenti e rappresentanti di commercio, mediatori marittimi e spedizionieri; allo Sportello Unico Attività Produttive per tutte le altre attività economiche.



I COSTI - Per quanto riguarda i costi, dipende dalle varie casistiche. Possono sintetizzarli in diritti di segreteria, imposta di bollo e diritto annuale.



LE ISCRIZIONI - Per le società di capitali e le cooperative s’iscrivono nella sezione ordinaria del Registro Imprese, secondo quanto previsto dal Codice Civile. Le società semplici s’iscrivono invece nelle previste sezioni speciali del Registro Imprese. La domanda d’iscrizione , la domanda di deposito dell’atto costitutivo (e la denuncia dell’attività ai fini Iva) va presentata da un notaio o un componente dell’organo amministrativo devono essere sottoscritte digitalmente.



GLI INCENTIVI - Capitolo importante è senz’altro quello degli incentivi destinati alle attività imprenditoriali (qui un prospetto con tutte le iniziative delle Regioni per stimolare la nascita delle imprese). Dalle agevolazioni ai contributi a fondo perduto sono molti gli enti locali che supportano lo startupper nella fase di avvio con sgravi fiscali e sul costo del lavoro nel caso si vogliano assumere dei collaboratori. Da oltre un anno peraltro è possibile creare una srl semplificata (con capitale ridotto fino a un euro), creata per chi ha meno di 35 anni. I costi sono ridotti (dovrebbero bastare meno di mille euro) e il capitale iniziale anche quindi è indicato per chi vuole partire senza rischiare troppo. Certo è che creata la società va gestita la contabilità e qui le spese per il commercialista variano in funzione del volume di affari. Meglio quindi trovarsi una sorta di “sponsor” dopo aver presentato il business plan (per scriverlo s’impara entrando in un “incubatore” o “acceleratore” di imprese. Per convincere qualcuno ad investire è necessario dotarsi di un piano realizzabile e credibile. Con le nuove regole previste dal decreto Sviluppo con il crowdfunding è possibile chiedere risorse alla Rete

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