giovedì 1 marzo 2012

Indian style




Tributo ad un uomo che ha trascorso la propria vita alla ricerca del modo per rendere più veloci le sue moto. Assolutamente da vedere il film con Antony Hopkins a lui dedicato.
Burt Munro nacque nel 1899 a Invercargill, una città nel sud ovest della Nuova Zelanda. Nel 1915 acquistò una motocicletta che affiancò nel 1919 ad un sidecar. Quest'ultima, privata del sidecar, venne utilizzata da Burt per i primi tentativi di record di velocità. Nel 1920 acquistò la sua famosa Indian Scout che raggiungeva una velocità massima pari a circa 80 km/h.
Nel 1940 fissò un record di velocità neozelandese alla media di 194,4 km/h. Per diversi anni partecipò a moltissime gare in Australia e Nuova Zelanda fino al 1941 anno in cui non poté usare la motocicletta per quasi un anno a causa di un grave incidente nel quale sbatté violentemente la testa e si procurò un'emorragia cerebrale. In quel periodo la moglie divorziò da Munro.
Il sogno di Munro era quello di gareggiare sul lago salato di Bonneville Speedway e negli anni '60, raccolti i fondi grazie anche ad amici ed appassionati, riuscì nell'opera; Dopo svariati tentativi, guasti meccanici e gravi cadute riuscì a stabilire tre record omologati dall'A.M.A. (American Motorcyclist Association). Nel 1967, con il motore portato a 950 cm³ ottenne il record di classe (cilindrata inferiore a 1000 cm³) alla velocità di 295,5 km/h, e durante le qualifiche fu cronometrato a 305,9 km/h, la velocità ufficiale più alta mai registrata con una Indian.
Burt perse la licenza per correre nel 1975 a causa dei suoi problemi fisici e cardiaci e da allora in poi partecipò solo a gare clandestine. Morì nel 1978 all'età di 79 anni.
Per i suoi meriti nella storia del motociclismo è stato inserito nel 2006 nella Motorcycle Hall of Fame.

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